Il Divinitismo: orientamento per i cercatori.

Il 1 gennaio è iniziata la convocazione al divinitismo.
Il divinitismo non è un sistema omnicomprensivo, non ha quindi una risposta per tutto, ma è un orientamento minimo nei campi incerti della conoscenza della Divinità, delle entità sovrasensibili, dell’anima umana e ne nella vita quotidiana.
Esso parte dalla constatazione, basata sulla molteplicità delle vie religiose e delle differenti esperienze mistiche, che la Divinità, ciò che è Divino, è difficilmente conoscibile e comprensibile e multiforme/polimorfa, a tal punto da poterla considerare unica o molteplice, di qualunque natura sessuale e denominarla anche “il Grande Mistero”.
Teologicamente quindi si tratta di una forma tendenzialmente agnostica; solo tendenzialmente perchè affermare che la Divinità è impossibile da conoscere in questa vita sarebbe comunque un preconcetto, una limitazione.
Essere divinitisti significa credere nell’esistenza di una o più Divinità, delle entità sovrasensibili, dell’anima umana e nella possibilità di una sua vita dopo la morte (questi i tre misteri); inoltre contrastare l’egoismo con la solidarietà, che amplia i limiti dell’io, e contrastare anche le discriminazioni razziali, di genere e orientamento sessuale, lo stigma psichico e ogni forma di pregiudizio.
Il divinitismo è eclettico e sincretico e rispetta tutte le fedi religiose perchè sono come rami diversi dello stesso albero.
Per ulteriori informazioni e adesioni inviate una mail a: tommy.roselli5@libero.it
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Tommaso Roselli